Zazzera su Casa Romanelli: Grazie ai volontari, ma adesso invertire la tendenza

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Gent.le Direttore,

la casa di riposo Romanelli rischia la chiusura per un assurdo balletto di responsabilità tra amministrazione comunale e IPRAB. Inaccettabile!

L'assessore Elena Gentile, che ho personalmente contattato in queste settimane, ha cercato in tutti i modi di porre rimedio all'immobilismo e alle incapacità degli amministratori, ai ritardi, alle incomprensioni, alle insopportabili pastoie burocratiche.

Bisognava riportare alla legalità la struttura che ha subito un provvedimento di chiusura da parte dei NAS per mancato adeguamento alle norme di sicurezza. E come se non bastasse dal 30 giugno la cooperativa Sirio ha sospeso il servizio per gli anziani per scadenza del contratto mettendo i lavoratori in licenziamento.

Lavoratori, parenti e Associazione Pro Romanelli stanno in questi giorni garantendo con il volontariato la continuità del servizio per impedirne la chiusura. Hanno fatto quello che avrebbe dovuto fare il sindaco attraverso un'ordinanza, una semplice ordinanza.

(continua)

Dobbiamo ringraziare questi volontari, questi lavoratori che stanno operando in cambio di nulla e magari con mutui da pagare. Meritate gratitudine. Tuttavia non si può pretendere oltre. Il volontariato non può e non deve sostituirsi alle istituzioni e alle loro responsabilità.

Finalmente all'IPRAB di Monopoli è arrivato il commissario. La Regione ha nominato il dott. Preverin un commercialista di Bari, al quale auguro buon lavoro e soprattutto l'invito a rimettere le cose a posto. Anzi a ripristinare le condizioni di ordinarietà, legalità e rigore contabile.

L'IPRAB di Monopoli è l'ente in Puglia con il più grande patrimonio, un valore inestimabile. Questo patrimonio è stato divorato dalla mala gestione. I beni spesso sono nella disponibilità di gente che paga canoni irrisori o non li paga affatto per motivi politici o di clientela. Nel caso del bellissimo Palazzo Palmieri si è stati persino ad un passo dal cederlo a privati con in mano già contratti e convenzioni firmate per costruirci un albergo, un'operazione speculativa. E' il passato delle vecchie gestioni che pesa come macigno.

La casa di Riposo Romanelli, che è patrimonio dell'IPRAB, con oltre un secolo di storia ospita trenta anziani ed è il simbolo di una città solidale e accogliente.

Ricordo quando al tempo dell'università durante la festa delle matricole si era soliti passare proprio da quella casa di riposo a dicembre quando si andava in vacanza per le festività natalizie per donare agli anziani ospiti della struttura tutto quello che si era raccolto. Ricordo che tra quei giovani universitari c'era anche Emilio Romani.

Ho avuto forte la percezione in questi giorni incontrando i parenti degli anziani e l'associazione Pro Romanelli che mentre dentro la casa di riposo si faceva l'impossibile per mantenerla aperta, fuori c'era chi lavorava a disfare la tela impedendo la continuità del servizio. Fuori dalla casa di riposo insormontabili ostacoli impedivano di ottenere l'autorizzazione al pagamento delle integrazioni delle rette, nonostante la Regione più volte avesse tranquillizzato anche per iscritto lo zelante dirigente del comune, il dott. Calabrese.

Qualcuno forse si augurava la chiusura definitiva della struttura. Pronti gli anziani ad essere trasferiti altrove, come pacchi postali. Pronte le iene a gettarsi sul cadavere della Romanelli magari per svenderla a qualche privato interessato, per trasformarla in una clinica per anziani convenzionata o peggio in un albergo.

Illazioni, pensieri in libertà, o solo malignità? Non lo so, vedremo in questi giorni cosa accadrà.

Quei cittadini che si stanno impegnando per mantenere aperta la casa di riposo Romanelli chiedono al nuovo commissario che la struttura resti aperta. Lo chiedo anch'io.

La casa di riposo Romanelli non va chiusa, perché è uno dei simboli storici della nostra città, oltre ad essere patrimonio culturale; per il rispetto che dobbiamo agli anziani della nostra città; per non favorire iniziative speculative che trovano alleati trasversali ovunque e in ogni momento.

On. Pierfelice Zazzera